28 de mayo de 2012

Nuove date del Corso Nada Brahman a Palermo, Italia


Nada Brahman

Nada Brahman - YANTRA Palermo
Venerdì 29, sabato 30 giugno e domenica 1 luglio
Nell'Associazione Yantra - Palermo


Metodo integrato di ricerca sul potere terapeutico
della voce e del suono


Seminario condotto da Maytilli Devi


Prenotazioni entro lunedì 25 giugno!







Imparare ad ascoltare il proprio suono è ciò che permette alla voce di diventare un cammino di trasformazione. L’ascolto è un’attitudine ricettiva, contemplativa, paziente, senza giudizio, una modalità non-discorsiva. In definitiva è uno stato di silenziosa attenzione al presente.

Tutte le tradizioni del mondo utilizzano metafore sonore per descrivere la creazione dell’universo, immaginandone l’inizio come una messa in risonanza di proporzioni cosmiche; persino le moderne teorie scientifiche, come quella del Big Bang, si basano su questo concetto. Nella tradizione indù si afferma: Nada Brahman, il Cosmo è Suono. A partire dagli anni ’60 la scienza ha scoperto che le leggi che strutturano il suono sono le stesse che reggono la struttura dell’Universo sin dai primi istanti della sua creazione. L’uso del suono nelle tradizioni esoteriche si perde negli inizi del tempo, ed é a noi noto ormai il potere dei mantra, delle campane tibetane, dei suoni usati nel sistema di salute taoista, nell’arte marziale, etc ….suoni capaci di purificare la mente o elevare il livello di coscienza, di indurre stati di meditazione, di curare malattie fisiche o psichiche. Eppure, pochissime persone hanno coscienza che questo potere non dipende da formule segrete ma é implicito nella propria voce e che, a causa di questa ignoranza, lo usiamo in maniera inappropriata.

Il potere della voce si rende evidente:
  • a livello psichico – tanto nei nostri infiniti dialoghi interni quanto nel linguaggio e nella comunicazione in generale;
  • a livello emozionale – nel “tono” della voce si possono percepire modelli psico-energetici ripetitivi e inconsci, potenzialmente distruttivi;
  • a livello fisico – negli schemi respiratori e muscolari inappropriati che si usano per emettere la voce si mette in gioco l’intera struttura fisica.

Grazie al potere della voce, ognuno di noi partecipa quotidianamente alla creazione del proprio mondo.  E’ un concetto cosí ovvio che non ci rendiamo conto del suo straordinario potenziale.

Gli strumenti usati in questo metodo ci sensibilizzano a questa realtá e ci propongono un uso più evolutivo di questo enorme e privilegiato potenziale creativo:
· sviluppo della voce e della respirazione profonda;
· il Toning e gli aspetti terapeutici del Suono;
· armonici vocali;
· introduzione ai Mantra e ai Raga.

Il metodo comprende tecniche di respirazione Yoga e di Qi Gong, per potenziare l’energia vocale.

In questo contesto, non si tratta semplicemente di imporre un nuovo schema respiratorio al corpo, bensí di metterlo in condizione di rivelarci, attraverso specifiche posture, l’enorme potenziale energetico della respirazione spontanea detta basale quasi sempre bloccata da strati di memorie emozionali e psichiche con cui ci si va identificando finché si traducono in attitudini fisiche.  Per esempio, una persona tendenzialmente ansiosa strutturerà la propria respirazione e muscolatura in base a quest’attitudine, e questa struttura retroalimentarà l’atteggiamento ansioso.

La voce appartiene al corpo fisico ed é la maniera nella quale esso vibra e risuona, per cui é naturale dover considerare il corpo come totalità dinamica. È necessario generare relax e tono, per questo si lavora sulla struttura fisica e la coscienza corporea, per migliorare l’emissione sonora sviluppando il concetto del grounding (radicamento) e dell’ allineamento", con tecniche appartenenti al Tai Chi e alla Bioenergetica

Si mette in evidenza l'intima relazione tra atteggiamento posturale, posizione del baricentro e schema respiratorio e come essa genera conseguenze fisiche ed energetiche.

Dall’ascolto attento della nostra voce si possono riconoscere squilibri tra il livello fisico, emozionale e psichico. Aprendo la voce si aprono spazi nuovi nella percezione di sé, si mettono in vibrazione parti nuove, si creano nuovi circuiti neuronali.
Questo processo di apertura alla risonanza comincia con la scoperta del tono della voce, attraverso una tecnica chiamata “Toning”.

Uno degli aspetti più affascinanti della voce é che ci permette di dare forma alle idee e ai concetti che appartengono alla sfera mentale. Al contempo, la voce é molto più di quanto possiamo renderci conto, è  il vettore di tutti i nostri stati emozionali e della nostra vitalità. Grazie alla pratica del Toning, la voce recupera la sua vera radice energetica, liberandosi dal controllo esclusivo della mente razionale ed anche dai blocchi emozionali che impoveriscono la nostra vitalità e impediscono un’espressione autentica del nostro essere.

Osservando questo processo possiamo accedere alla coscienza della complessità che implica la convivenza tra dimensioni differenti dell’essere umano, come le pulsioni vitali e il mondo astratto d’idee e pensieri, dimensioni apparentemente antitetiche la cui possibile alleanza sta alla base di ogni processo di guarigione, di creatività, armonia e benessere.
Poi si entra nella natura intima del suono per scoprire la sua struttura interna con l’esplorazione degli armonici vocali, chiamiati anche diplofonie. Si tratta di tecniche vocali specifiche per rivelare la struttura intima del suono, le frequenze sonore che generano un qualsiasi suono, in accordo a una precisa relazione matematica. Gli armonici vocali sono oggetto di studi sin da epoche remote in diverse tradizioni del mondo, dagli aborigeni Australiani ai Buddisti Tibetani, persino Pitagora se ne interessò.
Tutti gli aspetti di questo metodo enfatizzano il lavoro sull’ascolto, ed é questa attitudine che permette alla voce di diventare un cammino di trasformazione. L’ascolto é un’attitudine ricettiva, contemplativa, paziente, senza giudizio, una modalitá non-discorsiva. In definitiva é uno stato di silenziosa attenzione al presente. Quest’allenamento al “qui ed ora” aiuta a rafforzare le capacitá percettive e inquisitive della mente.

Questo metodo propone un’esperienza intensiva per svegliare le potenzialitá latenti in ogni voce, con tecniche semplici da portare avanti nella routine personale. Per partecipare non è necessaria nessuna competenza specifica. Si rivolge a professionisti che usano la voce (docenti, artisti, psicoterapeuti, ecc) a ricercatori spirituali e a tutti quelli che desiderano sviluppare il potenziale di trasformazione profondo che risiede nella propria voce.

Maytilli Devi si dedica da oltre trent'anni alla ricerca spirituale. È docente di Yoga accreditata dall'ICYER (India) e di tecniche respiratorie e meditative della tradizione taoista. Risiede in Argentina dove, tra l'altro, dirige corsi specializzati di respirazione nella prestigiosa “Universidad Nacional de Cuyo”. Il suo metodo integra sistemi occidentali d'avanguardia di coscienza corporale con i fondamenti millenari delle discipline orientali e propone l'integrazione cosciente di dimensioni abitualmente dissociate come la struttura del pensiero, l'energia vitale e la fisiologia, permettendo lo sviluppo del potenziale di saggezza e benessere inerente a ogni essere umano.

Orari:
Venerdì dalle 19.00 alle 22.00
Sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00
Domenica dalle 10.30 alle 13.30

Links ad articoli, interviste e blog pubblicati (in spagnolo):

Prenotazioni:
info@yantrapalermo.it o tel. 091.8437722

Nuevo Curso sobre " La Respiración" en el Teatro Independencia, Mendoza


14 de abril de 2012


Nuevo Ciclo del Curso "Música como Terapia"
dirigido por Maytilli Devi y Juan Lucangioli
en la Universidad de Congreso

Módulo I los miércoles y viernes de 15 a 16:30
Módulo II los lunes y jueves de 15 a 16:30

LA MÚSICA COMO TERAPIA
PROYECTO DE  INVESTIGACIÓN SOBRE LOS ASPECTOS TERAPÉUTICOS 
DE LA MÚSICA, EL SONIDO Y LA  VOZ
El Curso cuenta con módulos integrados, pudiendo servir de apoyo a las Carreras de Arte  y a la vez ser propuesto como un Curso complementario de enriquecimiento  a todos los alumnos de la Universidad.
Se trata del primer proyecto a nivel nacional de programa universitario de formación e investigación sobre  Músicoterapia  con un enfoque más amplio del que suele dársele a nivel académico.
Desde varias décadas, ha habido un profundo interés desde diversos  ámbitos científicos  a nivel mundial, de desarrollar una dimensión  más global  e intuitiva  de la mente, como complemento  al enfoque  rigurosamente racional en el cual la investigación académica hasta ahora había sido relegada.  Las usinas del pensamiento más exitosas y evolucionadas del mundo  valoran y buscan científicos  y profesionales con  facultades intuitivas y creativas más desarrolladas.
Fundamentalmente, los aspectos terapéuticos y transformadores del sonido y de la música  están relacionados con el desarrollo de la capacidad de  escucha, que es una postura receptiva de la mente enfocada en el aquí y ahora. Esta postura es la conditio sine qua non de la conexión a  la intuición y a las dimensiones más esenciales del ser. Además, ha sido  científicamente comprobado que ciertos tipos de sonidos actúan sobre la neocorteza con evidentes beneficios sobre la concentración y el desarrollo de las facultades mentales.
Una otra dimensión implícita en los efectos terapéuticos del sonido y especialmente de la voz, es la modificación de los patrones  respiratorios y por ende del sistema nervioso, el bienestar emocional y un activo agente de relajación, siendo el stress y la ansiedad poderosos generadores de desórdenes mentales y patologías físicas.
El objetivo del curso es entonces apoyar los estudiantes en el desarrollo de sus estudios académicos y  ofrecerles herramientas para un desarrollo más profundo de sus capacidades intuitivas y potenciar sus facultades mentales,  a fin que les sea de guía a su desarrollo intelectual o artístico y además un elemento de crecimiento como seres humanos . A la vez, les dará elementos  útiles aplicables a su desarrollo profesional, por eso  podrá ser de interés para diversas áreas:  arte, medicina, psicología, sociología  etc.
Es por esa razón que , además de los aspectos experienciales y experimentales del curso, se integrarán   aspectos teóricos basados  el trabajo de investigadores de renombre mundial como Ken Wilber, Alfred  Tomatis, Mitchell Gaynor, Jonathan Goleman etc. Como asi también Hazrat Inayat Khan, Rumi y el trabajo de otros místicos que han señalado el valor del sonido y la música.

El Curso será a cargo de Juan Lucangioli y Maytilli Devi.
Cada uno de los facilitadores llevará adelante un espacio de una hora y media semanal.

Los temas del Curso serán los siguientes:

Ragas, mantras y música de oriente
La música como modificador de estados emocionales mas allá del discurso
La música como canal hacia lo transpersonal
Ritmo- melodía- armonía
Improvisación musical.
Utilización de diferentes escalas en relación de distintas patologías
Diferentes ámbitos de aplicación de la música: el hogar, el consultorio, el hospital.
A cargo de Juan Lucangioli
Objetivos: que los participantes encuentren el la música un instrumento para relajarse, vaciar la mente, aumentar el bienestar físico emocional, como así también desarrollar el contacto con la propia dimensión espiritual mas allá de una forma religiosa. Que aquellos participantes que trabajen en el ámbito de la salud puedan tomar conciencia de la importancia de la música y el sonido en el ámbito clínico y desarrollen herramientas concretas para su aplicación.
Aportar a nuestra comunidad en general nuestro grano de arena en el gran desarrollo que está teniendo la música y sus efectos medicinales, el crecimiento tanto en el ámbito clínico como en el campo de la investigación. Consideramos que aún estamos mucho más cerca del piso que del techo en lo que se refiere al desarrollo de la musicoterapia como disciplina.


La respiración profunda, factor de alianza entre el cuerpo, la inteligencia emocional  y la mente: teoría y práctica
El poder terapéutico del sonido y de la voz: teoría y práctica.
A cargo de Maytilli Devi

Un método de potenciación de la funcionalidad respiratoria, de las facultades de concentración de la mente y del bienestar emocional.
Objetivos: invita a integrar en la conciencia  planos  habitualmente  separados y escasamente registrados - la estructura del pensamiento, la fisiología y la energía vital – permitiendo el  desarrollo del potencial de sabiduría y bienestar inherentes a cada ser humano.  
  El poder del que se hace mención implica las dimensiones emocionales y psíquicas de  la propia voz y que, generalmente usamos de manera inapropiada. El poder de la voz es el que se despliega a la vez:
  • a nivel psíquico - tanto en nuestros infinitos diálogos internos como en el lenguaje y en la comunicación en general;
  •  a nivel emocional - en el “tono” de la voz se pueden manifestar patrones energéticos repetitivos e inconscientes potencialmente auto-destructivos;
  •  a nivel físico - en los esquemas respiratorios y musculares que se utilizan para emitir la voz se pone en juego la entera estructura física. Mejorando la calidad de la voz se puede interferir de  manera profunda sobre todo el organismo.
      Gracias al poder de la voz, cada uno de nosotros participa cotidianamente de la creación de su propio mundo. Es un concepto  tan obvio que raramente se cae en la  cuenta de su  extraordinario potencial.


Los conocimientos  que se desarrollan  en este Curso son sumamente útiles para Carreras de dirección humanista y artística, pero esencialmente pueden ser muy útiles para la formación de cada estudiante en cuanto ser humano, por lo tanto se proponen a todas las Carreras.

23 de marzo de 2012

La Astrología como herramienta de auto-conocimiento


La Astrología como herramienta de auto-conocimiento

Para presentar en nuevo ciclo 2012  de estudios de Astrología en la Asociación Sophia, me gustaría ofrecer algunas reflexiones para esclarecer el significado de la misma y su utilidad en el momento presente como herramienta valiosa en el proceso de auto-conocimiento e individuación.
        Personalmente no me inclino hacia la Astrología predictiva, es decir aquella utilización de la lectura de la carta natal, revolución solar, tránsitos y  progresiones, que se suponen me diga qué me va a pasar; este tipo de interpretaci
ón de la astrología sigue basándose en un patrón de percepción obsoleto de la realidad, según el cual yo y el mundo somos dos cosas separadas y lo que ocurre es algo mecanicista, casual.
        Mis referentes  son la Astrología Humanista de Dane Rudhyar, la Astrología Psicologica (Liz Greene, Howard Sasportas, Stephen Arroyo, etc) la escuela Casa XI de Eugenio Carutti en Buenos Aires, y la Astrología Arque
pica, que además se nutre de los estudios de psicoanalistas e investigadores como  C.G. Jung, James Hillman, Ken Wilber para nombrar algunos. Recientemente he encontrado una lectura muy interesante que condensa perfectamente mi idea de lo que es esencialmente la Astrología y lo que me interesa ofrecer a través de ella. Se trata de un articulo de Richard Tarnas, filosofo, psicólogo y epistemólogo de fama mundial.
Adjunto la traducción de este artículo, esperando sea de su interés y me ayude a acercarles las razones por las cuales el estudio de la Astrología sigue generando en mi asombro, respeto, anhelo de estudio y transmisión.



Extractos de:

An introduction to Archetypal Astrology

De Richard Tarnas


Una carta natal es el retrato del cielo en el momento del nacimiento de una persona. El Sol, la Luna y los planetas están posicionados alrededor de la carta para reflejar su posición alrededor de la tierra cuando uno nació. La mayor diferencia entre la carta natal y la realidad astronómica que ésta describe es que la carta natal tiene dos dimensiones en vez de tres, y no refleja las varias distancias de los planetas de la tierra. Lo que la carta sí muestra es el exacto
patrón de relaciones angulares existente entre los planetas y la Tierra en el tiempo y lugar del nacimiento.

El principio fundamental de la astrología es que los planetas tienen una conexión fundamental, basada en específicas fuerzas arquetípicas de principios que influencian la existencia humana, y que los patrones formados por los planetas en el cielo tienen una correspondencia significativa con los patrones de los asuntos humanos en la Tierra. En términos individuales, las posiciones de los planetas al tiempo y lugar del nacimiento de una persona son considerados como correspondientes a patrones arquetípicos básicos de la vida y
carácter de esa persona.

 La astrología posibilita una compresión más profunda de la propia vida - sus ciclos, sus momentos positivos y negativos, las crisis y los despertares, los periodos de mayor cambio y transformación – a través del estudio de los tránsitos. Los tránsitos ocurren cuando los planetas actualmente en el cielo forman ciertos patrones geométricos con respecto a las posiciones planetarias del nacimiento. La naturaleza de esos patrones - qué planetas están involucrados y cómo están posicionados - manifiesta estar relacionada de una manera asombrosamente coherente con el carácter arquetípico de las experiencias que uno tiende a tener en ese periodo.

Tres asuntos preliminares.

Para empezar, me gustaría definir tres asuntos importantes que una persona necesita saber cuando se acerca a la astrología. El primero concierne a la naturaleza de los arquetipos, el segundo tiene que ver con la cuestión de determinismo vs libre albedrío, y el tercero tiene que ver con la naturaleza del mecanismo causal de la astrología, o “por qué” funciona. Estos tres asuntos están íntimamente interrelacionados.

¿Qué es un arquetipo? Los arquetipos pueden ser comprendidos y descritos de muchas maneras, y en efecto mucha de la historia del pensamiento occidental desde Platón y Aristóteles en adelante ha tenido que ver con esta misma cuestión. Podemos definir un arquetipo como un principio o fuerza universal que afecta - impulsa, estructura, permea - la psique humana y el comportamiento humano en muchos niveles. Se podría pensar los arquetipos como instintos primordiales, como hizo Freud, o como principios iniciales transcendentes, como hizo Platón, o como dioses de la psique como hace James Hillman. Los arquetipos (por ejemplo, Venus o Marte) parecen tener una cualidad transcendente, mítica, sin embargo tienen también expresiones psicológicas muy específicas – como en el deseo de amor y en la experiencia de belleza (Venus) o el impulso hacia la actividad vigorosa y la agresividad (Marte). Además, los arquetipos parecen funcionar, tanto interiormente como exteriormente, ya que se expresan como impulsos e imágenes desde la psique, pero también
como eventos y situaciones en el mundo externo.

Jung pensaba que los arquetipos eran los constituyentes básicos de la psique humana, compartidos de manera trans-cultural por todos los seres humanos, y los consideraba como expresión universal del inconsciente colectivo. Mucho antes, la tradición platónica consideraba los arquetipos no sólo como psicológicos sino también como cósmicos y objetivos, como formas primordiales de una Mente Universal que transcendía la psique humana. La Astrología
parece sostener tanto la mirada platónica como la junguiana, porque da evidencia de que los arquetipos no sólo son visibles en la psicología humana, en la experiencia humana y en el comportamiento, sino están también relacionados con el macrocosmos mismo- con los planetas y sus movimientos en el cielo. La Astrología entonces ratifica la antigua idea de una anima mundi, o alma del mundo, en la cual la psique humana participa. Desde esta perspectiva, lo que Jung llamaba el inconsciente colectivo puede ser visto como finalmente
integrado dentro del mismo cosmos.
El tema de libre albedrío vs. determinismo. Se solía creer que la astrología revelaba el destino de una persona, que la carta fuera rígidamente determinista. Propiamente comprendida, sin embargo, la astrología puede servir a aumentar enormemente la libertad personal, más que a limitarla. Esto es en parte porque la conciencia de sus estructuras arquetípicas fundamentales y los patrones de significado en la carta natal, permite a una persona llevar mucha más consciencia a la tarea de desarrollar el potencial más íntimo, la propia auténtica naturaleza. Pero el carácter emancipatorio de la astrología también deriva del
hecho de comprender más profundamente las fuerzas arquetípicas que afectan nuestras vidas, por lo cual podremos ser más libres al relacionarnos con ellas. Si quedamos inconscientes de estas poderosas fuerzas, somos como marionetas de los arquetipos: entonces actuamos de acuerdo a motivaciones inconscientes sin ninguna posibilidad de poder interactuar con esas fuerzas de una manera inteligente. A medida que seamos conscientes de los arquetipos,
podremos responder con mayor autonomía y autoconsciencia. Naturalmente, esto es también un objetivo de la psicología profunda, desde Freud y Jung en adelante- volver consciente el inconsciente, liberarnos de la esclavitud de la acción ciega, explorar y experimentar las fuerzas ocultas de la psique humana. El gran mérito de la astrología es que parece revelar muy precisamente qué arquetipos son especialmente importantes para cada persona, cómo
interactúan uno con otro, y cuándo y cómo es probable que se expresen en el transcurso de la vida.

Relacionada con este asunto está la cuestión de nuestro nacimiento y cuán azaroso es el destino por el cual nos ha sido asignado algo tan pesado como la carta natal con sus específicas configuraciones planetarias. Personalmente, creo que las circunstancias de nuestro nacimiento no son accidentales, sino que, de alguna manera, son una consecuencia de nuestro carácter espiritual y kármico. Como muchos otros, he llegado a creer que elegimos las circunstancias de nuestras vidas, elegimos la familia y la cultura y la época en la cual nacemos,
y que esta elección está hecha desde un nivel de nuestro ser espiritual más elevado que el normalmente consciente.

Desde este punto de vista, la carta natal no es una prisión asignada al azar por nuestro inexorable destino, sino que puede ser más bien vista como una definición de la estructura básica de nuestro potencial desarrollo – sugiriendo los dones personales y las pruebas que hemos elegido para trabajar y evolucionar a lo largo de esta vida. La Astrología aclara las dinámicas arquetípicas fundamentales que condicionan profundamente nuestras vidas, lo cual no significa que las determinen absolutamente. Debido a que nuestras respuestas a la vida contienen siempre un elemento de impredecibilidad y potencial libertad, y puesto que la astrología da una mayor comprensión de nuestros complejos arquetípicos básicos y sus tiempos, entonces, un conocimiento de nuestra carta natal y de los tránsitos puede aumentar
significativamente el rango de opciones, flexibilidad e inteligencia con el cual encarar la vida. El estudio de la astrología puede ser extraordinariamente liberador..

Finalmente, el asunto del mecanismo causal, o porqué la astrología funciona: me
parece improbable que los planetas envíen algún tipo de emanaciones físicas que influencien causalmente los eventos en la vida humana de una manera mecanicista. El rango de coincidencias entre las posiciones planetarias y la existencia humana es demasiado vasto, demasiado complejo, demasiado sutil estéticamente e infinitamente creativo para ser explicado simplemente por factores físicos. Creo que una explicación más plausible y comprensiva es que el universo está informado y permeado por una estructura holística fundamental que se extiende a través de cada nivel, de manera que existe una constante
sincronicidad o correlación significativa entre los eventos astronómicos y los eventos humanos. Esto es representado en el axioma esotérico “como es arriba, así es abajo” lo cual refleja un universo cuyas partes están integradas en un todo inteligible.

Desde esta perspectiva, los planetas en sí mismos no causan nada que ocurra en
nuestra vida, así como las agujas de un reloj no son la causa de que sean las 19:30hs. Más que nada, las posiciones planetarias son indicativas del estado cósmico de las fuerzas arquetípicas en ese momento. El hecho por el cual los planetas parecen constantemente indicar estas cosas con tanta precisión simplemente sugiere que el orden cósmico es mucho más profundo y
omnipresente de lo que nuestras creencias convencionales hayan asumido. Por lo tanto la relación entre un patrón planetario específico y una experiencia humana es mejor entendida a la luz de una significativa correlación o correspondencia, más que como una simple causalidad linear.

Existe, de todas maneras, un sentido en el cual la causalidad entra en la perspectiva astrológica, y es en el sentido de causa arquetípica (comparable al concepto aristotélico de causas finales y formales). Mientras los planetas físicos en sí pueden solamente llevar una conexión sincrónica con una experiencia humana dada, esa experiencia sin duda está siendo afectada o causada - influenciada, estructurada, impulsada - por relevantes arquetipos planetarios, y en este sentido es bastante apropiado decir, por ejemplo que Saturno (como arquetipo) influencia a una persona en una manera específica, gobernando ciertos tiempos de experiencias.

¿Pero, por qué el cosmos debería haber establecido una correspondencia sistemática entre patrones planetarios y fenómenos estructurados arquetípicamente en las vidas humanas? Existen muchas posibles respuestas a esta pregunta, y una de ellas apunta a un tipo de esplendor intrínseco en el universo, un flujo de inteligencia y goce cósmico que se revela en su continuo matrimonio entre astronomía matemática y poesía mítica. Pero, en términos más pragmáticos, humanos, mi sentido de la astrología es que la constante coincidencia entre posiciones planetarias y vidas humanas existe como un tipo de código universal que la mente humana tendrá que desvelar, de manera que podamos comprendernos mejor a nosotros mismos y a nuestro mundo, redescubrir nuestra profunda conexión con el cosmos, y ser seres humanos más completos.

 Cada combinación planetaria tiene un costado problemático, así como un lado más obviamente benéfico y productivo, y yo trato siempre de describir ambos tan claramente cómo es posible. Pero particularmente los aspectos duros entre planetas (sea en la carta natal como en los tránsitos) serán los que probablemente desafíen a una persona a que se enfrente con las energías involucradas, y uno no debería endulzar la descripción de esas energías como si sólo tuviéramos cualidades personales maravillosas y nuestra vida haya sido siempre una serie ininterrumpida de maravillosas experiencias. Nadie tiene una vida o carácter de esta naturaleza. La carta natal provee un retrato muy vívido del sí mismo y su utilidad depende de cuán claramente y plenamente uno esté dispuesto a afrontar su propio carácter, incluyendo partes de sí y de su vida que pueden ser difíciles u ocultas. Una carta astrológica provee una especie de radiografía del alma y de sus movimientos, que atraviesan los niveles más superficiales de la psique hasta alcanzar las fundaciones arquetípicas de la vida y del ser.

La cosa más importante de entender es que la astrología no es concretamente
predictiva, sino “arquetípicamente” predictiva. Es decir, la carta natal y los tránsitos indican qué principios universales son enfatizados, en qué combinación y cuándo. No dan información específica, por ejemplo de cuándo y dónde uno recibirá una oferta de trabajo o encontrará su alma gemela. Puede no ser imposible para un clarividente muy dotado adivinar algo similar, pero la astrología tiene un carácter diferente. De la misma manera, algunas dinámicas arquetípicas simbolizadas en nuestra carta natal las reconocemos como certeras, pero no tanto de nuestro carácter cuanto del tipo de experiencias que hemos atraído, el carácter de eventos y relaciones en nuestra vida. Esto es porque los patrones arquetípicos en nuestra carta natal describen la cualidad de nuestra experiencia vital. Uno no puede saber con seguridad si las particulares energías arquetípicas serán algo de las cuales uno sea consciente o más bien si se expresarán en la mayor esfera de la propia vida como eventos, relaciones y circunstancias que son de alguna manera externas y sin embargo reflejan la propia consciencia. En particular, si uno no se ha “adueñado” psicológicamente de esas cualidades de la propia carta, éstas tenderán a proyectarse en otros- y entonces atraerán hacia nosotros otras personas que cumplirán con esas energías en nuestra vida. Como Jung dijo muchas veces, lo que es forzado a quedar inconsciente volverá a nosotros como “destino”.

El valor de un buen análisis astrológico es que puede echar una luz más coherente sobre muchos particulares diferentes y a menudo caóticos de nuestra vida, de modo que podamos ver patrones arquetípicos clarificadores en ellos. En cuanto a las cualidades más problemáticas sugeridas en la carta, algunas de ellas no nos parecerán más relevantes simplemente porque las hemos ya vivido, hemos experimentado a pleno sus desafíos y los hemos superado. Es más, habremos integrado estos aspectos y los habremos hecho funcionar para nosotros de una manera más positiva. Y esto es obviamente lo que debería ser. Un análisis como este debería alentar aún más este proceso. Como dice una antiguo concepto esotérico: la persona sagaz resalta el obrar del cielo de la misma manera que un campesino resalta el obrar de la naturaleza.

Finalmente, es importante entender que, por lo menos en un sentido crucial, la
astrología opera más allá del bien y del mal. Todos los arquetipos tienen dos aspectos, con un lado negativo y otro positivo, y ningún astrólogo puede mirar una carta y concluir si una persona es buena o mala a partir de ella. La carta natal no determina el vector moral del carácter personal. Tampoco determina el éxito o el fracaso. Retrata más bien la naturaleza básica de las dinámicas arquetípicas que informan la vida y el carácter de un individuo. Como el individuo lidie con y crezca a través de esas particulares dinámicas, como él o ella creativamente puedan encarnar e integrar los diferentes potenciales de la carta natal, depende en última análisis del individuo. El mismo arquetipo puede expresarse benigna o destructivamente, de una manera exaltante o innoble, y en gran medida cuál de las dos maneras prevalezca será determinado por el tipo de consciencia que es traída a la situación. El dios necesita ser honrado, el arquetipo se manifestará, pero hay un margen considerable en cómo eso pueda ocurrir.

Y es justo ahí donde yace la importancia de la visión astrológica, ya que el mismo hecho de conocer la naturaleza de los particulares arquetipos que están tratando de manifestarse, combinada con una consciencia de su potencial periodo de acción, puede jugar un rol significativo en influenciar positivamente el resultado. Entonces la vida se torna más como una danza, una sutil interacción entre fuerzas arquetípicas y consciencia humana, un juego de consciencia entre los dioses y la mente humana y la voluntad y el corazón que ellos influencian.